Immaginate di passeggiare nel centro di Trento: ammirate la cattedrale di San Vigilio che ospitò lo storico Concilio; allargate lo sguardo a tutta Piazza Duomo con il Castelletto dei Vescovi, il Palazzo Pretorio e la Torre Civica fino a scoprire, nel mezzo, la fontana del Nettuno; perdetevi nei vicoli e nelle strade dove i palazzi si affacciano ricchi di affreschi. In questo scenario troverete, per la vostra sosta culinaria, lo Scrigno del Duomo, un ristorante nato nel 1999 dalla ristrutturazione della medievale “Casa Balduini”. Gli interni sono caratterizzati dalla presenza di un muro romano e della struttura di un pozzo. C’è poi la sala del “Senesi” dove cenare tra i graffiti dell’artista, mentre alcune stampe di Mondrian e le nature morte di Albino Rossi decorano altre stanze. Ad accogliervi, una volta varcato un cancelletto in ferro battuto, ci sono il manager Alessandro Bettucchi insieme allo chef Mattia Piffer e al sommelier Franco Zanella: potrete decidere se fermarvi al bistrot, magari per un aperitivo con stuzzichini e un calice di vino (la cantina offre 450 etichette), o se scendere al piano inferiore per accomodarvi al ristorante (con la bella stagione si può stare anche fuori). La cucina proposta è la sintesi della ricerca dello chef sui sapori del territorio e si declina nei cinque menù classici o nell’esperienza gourmet da 7 portate. Un esempio di quello che potrete assaggiare qui è questa ricetta dello spaghettone mantecato al ginepro e Trentingrana, arricchito dal tocco finale con caviale di trota ed erba cipollina.
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