E se ai tempi la sensazione al primo sorso era stata quella di uno spumante buono, ma un po’ acidino, oggi il giudizio è totalmente positivo: un metodo classico decisamente migliorato e raffinatosi nel tempo. Tanto che il Trentodoc è ormai “il vino della casa” della Malga Panna, il ristorante stellato dello chef Paolo Donei, a Moena, dove Michele lavora ininterrottamente da cinque anni. Lo ammette, il privilegio della sua professione è quello di proporre le bollicine il più delle volte ai turisti della valle che per primi chiedono espressamente e accolgono con piacere un prodotto del territorio, una nuova scoperta, qualcosa da esplorarare. “Chi beve Trentodoc beve bene”: è questa la rassicurazione che il sommelier vorrebbe dare al cliente.
Cosa differenzia lo spumante di montagna da tutti gli altri?
“Un palato attento non può non riconoscerlo immediatamente per la verticalità con cui si propone che deriva principalmente dalla formazione aromatica delle bollicine”, risponde Michele che poi parla di Altemasi Trentodoc come di “un vino splendido che acquisisce complessità dopo la sboccatura” e che si sofferma in particolare sul Graal 2005 “dalla cremosità non indifferente, con una giusta dose di aromi e un buon rapporto qualità prezzo” (che, aggiungiamo noi, non guasta mai).
Nel caso del menù “Sapori” proposto dallo chef, ovvero undici piccoli piatti dalla grande intensità, ricchi e con un contrappunto gustativo importante, le bollicine sono il complemento perfetto a per soddisfare il palato e restituirlo neutro (perché la persistenza degli aromi c’è, ma non è per niente invadente) in preparazione della degustazione successiva. Se avete dubbi, domande, curiosità, vecchi o nuovi appassionati che siate, state sicuri che alla Malga Panna vi riempiranno di coccole, tavolo per tavolo.
www.malgapanna.it
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