Da dove arriva l’elettricità che utilizziamo nella nostra vita quotidiana? Le fonti di produzione sono numerose e diverse tra loro, ma nel caso del Trentino si tratta per gran parte di energia pulita come quella, ad esempio, che viene generata sfruttando la forza dell’acqua. In che modo questa vitale e importantissima risorsa diventi energia si può scoprire con Hydrotour Dolomiti, un viaggio nelle centrali idroelettriche del Trentino che consente anche di ammirare i capolavori di architettura e ingegneria degli stabilimenti e di avventurarsi in itinerari inediti del territorio. Le centrali aperte alle visite sono, per ora, quelle di Santa Massenza e di Riva del Garda e il tour è rivolto a bambini e adulti. Simulazioni interattive e installazioni multimediali aiutano a capire come l’intelligenza dell’uomo si possa combinare sapientemente con la forza della natura.
Nella Valle dei Laghi, la centrale di Santa Massenza risale agli anni ’50 ed è l’impianto più potente di tutto il Trentino. L’edificio è opera dell’architetto Giovanni Muzio (che ha firmato, tra le altre cose, le sedi dell’Università Cattolica e della Triennale di Milano) e la sala delle turbine è tutta scavata nella roccia a 600 metri di profondità. La visita a questa centrale si può abbinare, ad esempio, a una tappa a Castel Toblino, con la sua affascinante e unica posizione sul lago, sulle cui sponde si affaccia anche il Maso Toresella, sede di rappresentanza di Cavit e antica dimora estiva del Vescovo di Trento. Visite consigliate anche a Sarche, per vedere con i propri occhi il leccio secolare che si trova qui (alto 25 metri e con un diametro di 5,5) e a Castel Drena (fortificazione medievale immersa nel paesaggio unico delle Marocche). Qui si possono fare anche gli sport più diversi, dall’arrampicata alla mountain bike al parapendio oppure ci si può dedicare alla buona tavola tra tartufi, broccoli, marroni, susine, vino (in questa zona viene prodotto il Nosiola Trentino Doc) e grappe.
La centrale di Riva del Garda è invece degli anni ’20: il suo aspetto si deve all’architetto Giancarlo Maroni, lo stesso autore del Vittoriale degli italiani, convinto a partecipare al progetto proprio dall’entusiasmo di Gabriele D’Annunzio. Per produrre energia, la centrale utilizza l’acqua del lago di Ledro che giunge qui grazie a una galleria scavata nella roccia. La visita alla centrale non può non includere una passeggiata a Riva del Garda (una città che ha ospitato in passato personalità come Nietzsche e Kafka) tra la Rocca, la Torre Ponale, il Palazzo Pretorio e le chiese barocche dell’Inviolata e di Santa Maria Assunta. Sulle acque del lago è possibile fare attività come cannottaggio, vela e windsurf oppure, intorno alle sue rive, si possono percorrere itinerari a piedi o in biciletta.
I biglietti per le visite alle centrali si possono acquistare direttamente in loco, chiamando il numero 0461 032486 oppure online sul sito www.hydrotourdolomiti.it dove si trovano anche tutte le informazioni riguardanti il progetto.
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