Salvatore propone la cucina toscana tradizionale, ma con estro partenopeo (le sue origini sono campane) e con echi mediterranei e orientali. “Ogni anno, col sopraggiungere dell’autunno, c’è un piatto che non può mancare nella mia carta – ci racconta. – Si tratta di un’esperienza olfattiva e gustativa della vera essenza Maremmana: grazie ai profumi che emana il brodo agli aghi di pino versato sulle verdure “bruciacchiate” e sull’orzo, si viene immediatamente trasportati negli antichi poderi che occupavano la provincia di Grosseto. La tradizione contadina maremmana, infatti, era proprio quella di preparare zuppe e minestre con i pochi prodotti (tutti però di ottima qualità) che si riuscivano a reperire nei campi e nei boschi. Il mio omaggio a questa terra è la riproposizione in chiave moderna, ma sempre nel rispetto delle usanze e delle materie prime, di questo piatto”.
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